17 lug I trabucchi: tra gastronomia e tradizione
Ogni ristorante ha il suo stile e i suoi piatti forti, ma la Puglia vanta un decalogo del mare che porta a sognare, tra sapori genuini, storia e il fascino del tempo che sembra essersi fermato.
La storia dei trabucchi in Puglia
Si tratta dei trabucchi della Puglia, pittoresche macchine da pesca che caratterizzano tutta la costa del Gargano e che sono diventati un vero simbolo d’attrazione turistica di questa regione che non smette di stupire.
Lungo la costa tra Peschici e Vieste, infatti, è un susseguirsi di trabucchi, grandi e piccoli, aggrappati tenacemente alla roccia e usati fin
dall’età dei Fenici, per la pesca da fermi.
Potrebbero essere paragonati a una barca statica, sollevata a mò di palafitta, su un sistema di incroci di legna, corde, carrucole. L’utilità dei trabucchi è la pesca a vista, dall’alto delle piattaforme e dai prolungamenti in mare, dove si osserva con un’incredibile panorama tutta la costa che interessa al pescatore.
La rete viene sapientemente calata in mare e quando ci si accorge della presenza abbondante di pescato viene sollevata. Proprio questo movimento è chiamato “trabocchetto”, da cui il nome di questa macchina quanto mai ingegnosa, che permetteva in passato e anche oggi di pescare senza uscire in mare e rischiare la vita in caso di tempeste.
Oggi alcuni dei trabucchi più importanti, come quello di Punta San Nicola a Peschici, sono ancora attivi e sono stati trasformati in ristoranti, dove i turisti ambiscono a consumare un pranzo o una cena, consapevoli che mangeranno del pesce freschissimo, direttamente dalla rete in padella.
Ogni anno a giugno c’è una vera e propria festa dedicata ai trabucchi, con una dimostrazione di pesca alla quale la gente assiste ammirata.
Il trabucco di Punta San Nicola a Peschici
Peschici ha dalla sua parte una costa che riserva panorami mozzafiato, ma è anche ricca di storia che si tramanda attraverso la presenza dei trabucchi.
Tra questi c’è
Il trabucco diMimì a Punta San Nicola a Peschici che è di proprietà della famiglia Ottaviano fin dagli anni ’20. Fu fondato da quello che era il nonno degli attuali gestori, Domenico e Vincenzo insieme ai genitori Carlo e Rossella, che portano egregiamente avanti la tradizione di famiglia. Il nonno Mimì era un pescatore, di ritorno dal Canada e del tutto casualmente la gente gli inizio a chiedere di poter assaggiare il suo pesce. Da qui naque a Peschici, la tradizione culinaria pugliese a base di pesce.
I piatti tradizionali del trabucco di Mimì
Oggi i piatti del menù che si possono gustare sono una ricerca raffinata di sapori e accostamenti nuovi, ma mai sganciati dalla tradizione dove il pesce viene sapientemente accostato alle verdure dell’entroterra di Peschici.
Antipasti, come le seppioline arrosto farcite di verza stufata al miele e pinoli, portano con sè un contrasto di sapori eccellente.
Tra i primi non si possono non citare i troccoli con crema di asparagi, seppioline e pomodori secchi, che sono un concerto di pesce, verdure e tradizione che quasi commuove.
Ancora pesce per un secondo classico con la grigliata locale buonissima, e il contorno tradizionale di melanzana ripiena. Da sottolineare l’abbondanza e l’eccellenza della carta dei vini, con il Girofle, un Negroamaro Rosè, che deliziano i commensali più esigenti così come i gustosi piatti.
Venite a scoprire i meravigliosi tramonti che accompagnano l’acqua cristallina del mare e i profumi della cucina!
Le foto in questo articolo sono di esclusiva proprietà di www.altrabucco.it
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